IL MONDO DEI TERRARI

COSA E’ UN TERRARIO?

Un terrario può essere paragonato a un acquario, con la differenza che è pesato per le piante. Così come un acquario è realizzato in vetro ed è costruito in modo da sembrare un piccolo giardino in miniatura.
Ciò che rende speciale un terrario è il microclima che si crea al suo interno, rendendolo simile a una serra all’interno della quale si verificano gli stessi fenomeni che in natura permettono la vita e la crescita delle piante.

Esistono due principali tipologie di terrario:

  1. Terrari chiusi: sono maggiormente indicati per cactus, succulente e piante grasse.
  2. Terrari aperti: sono maggiormente indicati per le piante che amano l’umidità, come quelle tropicali. La presenza di un coperchio infatti, permette all’umidità di accumularsi creando un ecosistema autosufficiente.

LA STORIA: COME SONO NATI I TERRARI?

Tutto è banalmente nato XIX secolo da un’esigenza: quella del trasporto di piante.
In quel periodo, le piante che venivano inviate dai “cacciatori di piante” ai loro committenti, spesso perivano durante il lungo viaggio in mare, a causa dell’esposizione all’acqua salata e alla mancanza di luce.
Le cose migliorarono quando a metà 800’ il medico e botanico Nathanial Bagshaw Ward, inventò quelle che poi vennero chiamate in suo onore cassette di Ward.

Si trattava di teche realizzare in legno e vetro che proteggevano le piante dall’acqua salata e, allo stesso tempo, permettevano all’umidità contenuta al loro interno di mantenere vive le piante.
Con il passare degli anni queste cassette vennero sempre più perfezionate con l’aggiunta di supporti interni per mantenere le piante in posizione eretta e fori di ventilazione.

Queste cassette, usate con regolarità dal 1847, potevano contenere circa 28 piante ed erano anche chiamati “terrari”.

CREARE UN TERRARIO

La prima cosa da fare è selezionare piante che, per ovvi motivi, abbiamo esigenze colturali simili in termini di luce, umidità e terreno.
E’ sempre preferibile scegliere piante con crescita limitata che non siano troppo grandi per il contenitore scelto.
Chiaramente il tipo di piante che si andrà a scegliere implicherà, come accennato in precedenza, l’utilizzo di un terrario aperto o chiuso:

Terrario aperto: è possibile scegliere piante come felci, edera, peperomia, fittonia, ficus repens e muschio, che possono tollerare una luce non eccessiva e che necessitano di condizioni di elevata umidità.

Terrario chiuso: si può optare per piante amanti del calore e di acqua limitata
come: aloe, cactus, sedum e piante aeree

    Dopo aver scelto le piante bisogna procurarsi:

    1. Contenitore in vetro trasparente: potete scegliere qualsiasi tipo di contenitore, di qualsiasi dimensioni.
      Da una grande damigiana, a una bottiglia a un vasettodi biscotti vuoti. L’unico limite è la fantasia.
    2. Rocce di dimensioni variabili a seconda delle dimensioni del contenitore.
    3. Carbone attivoper facilitare il filtraggio dell’acqua, oltre che per prevenire la formazione di funghi o muffe.
    4. Terriccio di ottima qualità, ben sciolto e privo di semi e residui vegetali vivi.
    5. Rocce decorative o ciottoli.
    6. Muschio.
    7. Decorazioni a vostra scelta, come piccole conchiglie, pigne, animali in ceramica o tutto quello che la fantasia vi suggerisce.

    Ora si può iniziare a costruire il terrario:

    1. Ricoprite il fondo del contenitore con circa cinque o sei centimetri di ciottoli o piccole pietre.
      Questo strato costituirà il drenaggio e impedirà alle radici delle piante di marcire.
      Adesso, aggiungete un sottile strato di carbone attivo sopra le pietre per prevenire la formazione
      di batteri e muffe.
      Infine, aggiungete un paio di centimetri o più di terriccio.
      In base alla scelta delle piante, selezionate il substrato di coltura migliore.
    2. Piantare le piante nel terrario iniziando prima con le più grandi e poi aggiungendo quelle più piccole attorno.
      Ricordate di pensare in prospettiva e di lasciare dello spazio libero tra loro per far passare
      la luce e per dar loro modo di crescere e svilupparsi.
      Quando rimuovete le giovani piante dai loro piccoli vasi, staccate con cura le radici e rimuovete parte del vecchio terriccio in modo che si adattino perfettamente al terrario. 
      Disponetele per ottenere un effetto finale gradevole.
      Accarezzate poi leggermente il terreno in modo che le piante non si sradichino facilmente.
    3. Aggiungete ciottoli decorativi, rocce, pigne o qualsiasi altra cosa vi possa piacere per rendere il terrario simile a un piccolo giardino.

    PRENDERSI CURA DEI TERRARI

    A differenza di quello che si può pensare i terrari non necessitano di particolari cure,
    quanto di piccole accortezze.

    1. Per i terrari aperti: nebulizzare leggermente le piante del terrario aperto una volta a settimana.
    2. Per i terrari chiusi: aggiungere all’occorrenza poca acqua nel terrario chiuso. Questi terrari, se ben costruiti, dovrebbero mantenere a lungo la propria acqua tanto da essere bagnati solo dopo alcuni anni.

      A prescindere dalla tipologia, posizionate il terrario vicino a una finestra esposta alla luce solare indiretta. Potare le piante per rimuovere le parti secche e tagliare quelle che crescono troppo vigorosamente.
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